OSLO – A SPEAKER FROM THE FUTURE

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Non solamente uno speaker ma un vero e proprio stile di vita.

E’ così che si presenta la novità della casa danese Vifa. Il nuovo arrivato nella linea Nordic si chiama OSLO, speaker portatile bluetooth dal design minimale e dalle linee pulite, che non rinuncia però a un suono ottimale, per un ascolto pari a un’esperienza che lascia il segno.

Oslo unisce la qualità allo stile, grazie alla scocca di tessuto prodotta da Kvadrat, leader manifatturiero e tessile europeo.

Il podrotto è disponibile in giallo, blu oceano, ice blue, grigio scuro, e grigio chiaro. Voi come lo scegliete?

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Q&A: JD.COM

di Federico Ledda

Lookbook Albertalli 2016

JD.COM, la più grande piattaforma di retail in Cina (e la prima che si batte contro la contraffazione), ha lanciato durante lo scorso salone del mobile di Milano, la prima piattaforma dedicata su JD Mall attraverso la quale i marchi internazionali di arredamento, potranno arrivare a vendere a milioni di consumatori cinesi i loro prodotti. Abbiamo incontrato il presidente di JD.com a Milano, durante l’evento di lancio della piattaforma: per l’occasione, 10 designer italiani e cinesi, hanno realizzato 10 uniche stanze dedicate a progetti collaborativi per promuovere il meglio del design italiano in Cina. Il colosso dell’e-commerce vuole dare una forte spinta al design italiano per un mercato potenziale di oltre 155 milioni di suoi clienti.

Lookbook Albertalli 2016

In che modo JD.com è riuscito a diventare così importante?
La vendita al dettaglio è sempre stata molto debole in Cina, quindi, la creazione di JD.com è stata una necessità. Sin dall’inizio ci siamo battuti per mantenere l’autenticità e la qualità dei nostri prodotti, entrando in una fetta di mercato diversa rispetto a quella solita cinese, diventando così sinonimo di lealtà per i nostri clienti, che sono cresciuti a vista d’occhio.

In che modo è nata la ‘’Home Furnishing Platform’’?
La ‘’Home decorazioni’’ e l’arredamento più in generale, sono due tra le categorie che si stanno sviluppando più velocemente nel nostro sito, grazie anche ai brand internazionali che si stanno appoggiando a noi per la vendita dei loro prodotti. Accontentare il consumatore medio cinese, non è per niente facile, in quanto è abituato a degli standard alti e di qualità. Ma ce la stiamo mettendo tutta. Nella piattaforma sono già presenti oltre 15,000 brand inclusi Harbor House, Ashley, Kuhn Rikon e Fissare, Zojrushi.

In che modo avete scelto i brand per questo progetto?
Scegliamo i brand o i designers che sappiano incorporare la creatività alla praticità.

Cosa pensi dei designer italiani?
I designer italiani sono conosciuti a livello globale per la loro vena artistica. Il progetto è stato una grande opportunità per mettere insieme gli artisti più talentuosi, a quelli che invece riflettono la cultura cinese. E’ stata un’opportunità unica, che speriamo tutti ricapiti!

 Cosa c’è nel futuro di JD.com?
In questo momento abbiamo 155milioni di clienti attivi, e ci auguriamo che diventino sempre di più! Il nostro impegno a proporre solo prodotti di alta qualità, fanno di noi dei perfetti partner per le compagnie italiane che guardano al territorio asiatico.

LANDLORD

di Federico Ledda

LL-18creditLa coverstory di aprile vede come protagonisti i LANDLORD, eclettica band protagonista dell’ultima edizione di X Factor. Sin da subito loro grandi sostenitori, abbiamo deciso di omaggiarli con la copertina di THE EYES FASHION. Per quale motivo proprio loro? Perché sono diversi, sono interessanti, e hanno qualcosa da dire.

Il gruppo di Rimini ha di recente lanciato ASIDE, loro album di debutto. Il disco si presenta come un caldo abbraccio confortante che unisce elettronica pura a malinconico pop, regalando così all’ascoltatore un turbinio d’emozioni diverse… Oltre a un ottimo disco. Freschi d’uscita del primo singolo ”Get By” li abbiamo incontrati a Milano, dove tra uno scatto e l’altro ci hanno raccontato l’inizio del loro viaggio…

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Tutti vi chiedono di X Factor, mentre in realtà i Landlord esistevano anche prima… Cosa facevate prima di irrompere sugli schermi?
Francesca: Il progetto nasce tre anni fa da un’idea di Gianluca, che dopo varie esperienze con altri gruppi ci teneva a creare qualcosa che sentisse più suo… Così dopo avere tirato in ballo Luca, con la quale già suonava, nell’estate del 2012 iniziano a preparare i primi pezzi e a buttare giù le prime idee. Sentendo però la mancanza di una voce femminile, Luca mi ha contattata e dopo essere rimasti in tre per un breve periodo, una sera eravamo in studio, ed è passato Lorenzo che casualmente aveva lasciato i piatti della sua batteria ed è stato amore!
Com’era la vostra band prima di entrare a far parte del programma?
Diciamo che dopo il primo anno e mezzo, che ci è servito per conoscerci meglio, e per capire fino in fondo il nostro sound, abbiamo iniziato a scrivere i primi pezzi, che poi sarebbero entrati nel primo EP, che appunto è appena uscito.
Cosa avete imparato da X Factor?
Ci ha sicuramente insegnato un metodo di lavoro, e come essere dei veri professionisti. Ci ha anche confermato che stavamo prendendo la direzione più appropriata per il nostro sound.
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Come nasce un pezzo dei Landlord?
Inizialmente partiamo dalla musica, e in base a quello che ci trasmette nasce il testo. Diciamo che non c’è una regola fissa di come i nostri pezzi nascono, in linea di massima è Gianluca il primo ad occuparsene, poi arriviamo noi e portiamo il resto.
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Come sta reagendo il pubblico alla vostra musica?
Non ci aspettavamo tanto supporto ad essere sinceri. Siamo contentissimi. Dopo l’uscita del primo singolo ”Get By”, ci hanno scritto in tantissimi complimentandosi. Per noi è stato davvero bello.
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A chi vi ispirate musicalmente?
Tantissimi. Se ci facessi questa domanda tra un mese, probabilmente ti daremo un altro nome. Di sicuro.
Immagino! Ma adesso, alle 13:59 del 21 marzo, a chi vi ispirate?
Più che un riferimento preciso di un’artista c’è sicuramente un mondo, che è quello del nord Europa.
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Come descrivereste il vostro primo lavoro utilizzando una sola parola?
Intimo. E’ un lavoro ricco di atmosfere calme e tenui che poi si evolvono diventando più cariche, più piene.
Adesso andrete in tour, siete agitati?
Non vediamo l’ora di fare sentire a tutti quello che abbiamo da dire!
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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
From an idea of FEDERICO LEDDA
Hair and make up EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA
Production FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, CARLOTTA ZUCCARO
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Carlotta Zuccaro, INRI Torino, Laura Magni @ annaBi & Laura Magni

MY BI-LOVED

1La tristezza di un amore finito, ma amore per chi? L’ambiguità dei colore rosa non ci aiuta a capire se si tratti di travestimento o di impersonificazione. A seconda dei casi, cambia l’identità della persona amata. L’assenza è tale che il personaggio della nostra storia non si vergogna di mostrare il proprio lato sensibile e, forse, femminile, oppure finisce solo con l’impersonare l’amore perduto. Forse una donna, per via del rosa? Possiamo divertirci ad immaginarlo e credere ciò che più ci aggrada.

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Photographer GIULIO CAVICCHINI
From an idea ofSILVIA MACCHIONI
Hair and Make Up LAURA MARTUCCI
Styled by SILVIA MACCHIONI

WELCOME TO THE FERRARI FASHION SCHOOL

di Federico Ledda
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Ispirante. E’ semplicemente questo che viene in mente scambiando due parole con Silvia Ferrari, la fondatrice della Ferrari Fashion School, accademia che da 15 anni tenta di fare la differenza dando ai suoi alunni solide basi garantendoli un futuro in uno degli ambienti più chiusi di tutti: quello della moda.

Aperta a ottobre una sede nella capitale della moda, la nuova residenza meneghina della scuola si posiziona nel Savona Fashion District, il quartiere dove design e fashion si incontrano. Questo fa sì che gli studenti siano sin da subito coinvolti in un ambiente reale e inebriante che gli permetterà di crescere professionalmente preparandosi ai bisogni del commercio in questo momento.

“La Moda Italiana è famosa in tutto il mondo. Noi esportiamo stile, creatività, abilità e qualità – ci racconta Silvia Ferrari, Fondatrice e Direttrice dell’istituto, durante la presentazione delle attività della scuola – Questo patrimonio, che tutto il mondo ci invidia e riconosce, deve essere trasmesso alle nuove generazioni attraverso una formazione specialistica in grado di trasferire agli allievi il Sapere e il Saper fare”.

L’offerta formativa di Ferrari Fashion School si sviluppa in Corsi Professionali la cui durata può variare da 1 a 3 anni e Master di Specializzazione Post Diploma, finalizzati a formare figure altamente specializzate che operino nel settore della Moda e del Lusso.

Per saperne di più visita il sito ufficiale.

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I fondatori della Ferrari Fashion School

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Federico Ledda

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Vittoria Hyde, Federico Ledda

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BIG IN 2016: KLUNE

di Federico Ledda
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(from left) GIULIO: Coat Alessandro dell’Acqua; Tee Giulia Roman; Trousers Department 5; Shoes Blundstone. GIOVANNI: Shirt 1 Genito; Coat Diesel Black Gold; Jeans Levi’s. ALBERTO: Coat Alessandro dell’Acqua; Shirt Department 5; Jeans H&M; Shoes Clark’s.

The Eyes Fashion decide di iniziare il 2016 con una scommessa, e punta tutto su un nuovo gruppo che sicuramente interesserà il mercato internazionale: i KLUNE. Suono innovativo, mixato con i giusti sintetizzatori, una voce profonda e dei testi sensibili. E’ questo il cocktail che descrive al meglio i tre ragazzi di Padova, che hanno di recente pubblicato il loro primo EP disponibile nei digital stores. La canzone che ci ha fatto innamorare di loro è stata ”Hope”, che mi piace descrivere come la freschezza musicale che da tempo mancava sulle scene. Ascoltare per credere.

Da cosa deriva il nome ”KLUNE”?
Klune è una combinazione di vari nomi con i quali ognuno di noi avrebbe voluto chiamare il progetto, ma c’era sempre qualcosa che non ci convinceva reciprocamente. Un bel giorno, facendo un taglia e cuci delle varie parole, è emerso questo nome e ci piaceva molto sia da scrivere che da pronunciare.

Ascoltando il vostro EP di lancio, si nota una maturità a livello di sound difficile per degli emergenti, come la definireste?
Credo che alla base del nostro sound ci siano semplicemente tanti ascolti diversi e tre percorsi musicali completamente differenti, ma non inconciliabili. Ascoltare tanta musica diversa si ripercuote inevitabilmente nel nostro modo di lavorare e comporre. Chiaro che poi non vogliamo creare una cozzaglia di suoni e generi diversi, ma facciamo passare attraverso un nostro filtro quelle che sono le diverse influenze.

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(from left) GIULIO: Sweatshirt: Le Coq Sportif; Jeans Department 5; Coat Alessandro dell’Acqua; Pullover Timberland; Polo Sergio Tacchini. ALBERTO: Shirt: Alberto’s personal shirt; Jeans H&M; Leather jacket Timberland; SHOES Vans GIOVANNI: Shirt Le Coq Sportif; Jacket Timberland ; Jeans Levi’s

Analizzando brani come ”Hope”, è palese la contaminazione di Chet Faker, sia a livello vocale che di sound. Cosa ne pensate? Vi dà fastidio come paragone?
Chet Faker è sicuramente un artista che ci ha “contaminati”, tuttavia direi che è stato una contaminazione indiretta o per così dire inconscia dato che tutti e tre abbiamo ascoltato Chet.
Tuttavia mentre stavamo lavorando al brano, lo abbiamo fatto con un nostro gusto senza guardare troppo a cosa potesse assomigliare o a chi potesse essere rimandato, poi quando qualcuno ci dice che si sente una sua influenza ci fa solo che piacere essendo un artista che stimiamo molto.

Suono elegante e sofisticato. Quali sono le vostre maggiori fonti di ispirazione?
La maggior parte degli artisti che ci ispirano sono sicuramente legati alla musica elettronica o producers. I primi che mi vengono in mente sono Bonobo, James Blake, Mount Kimbie, Lapalux o Nosaj Thing tanto per dirne alcuni. Poi ce ne sono anche del mondo hip hop come D’Angelo, Taylor McFerrin, Drake, etc…

Qual è la traccia del vostro EP che più vi rappresenta?
Credo che sia proprio Hope, sia perché è quella che ha dato vita al progetto, sia perché sono contenuti all’interno tutti i “marchi di fabbrica” del gruppo, dai suoni, gli effetti, le linee di chitarra e di piano fino alla nostra idea di struttura del brano.

I vostri progetti per il 2016?
Vogliamo sicuramente concludere un album dato che siamo già all’opera con alcuni brani e poi, dopo una bella stagione di concerti che si è conclusa a Novembre con Populous, vediamo cosa succederà per l’anno appena iniziato.

ASCOLTA ADESSO IL MIXTAPE ESCLUSIVO DEI KLUNE PER #THEEYESFASHION

(from left) GIULIO: Coat Alessandro dell’Acqua; Tee Giulia Roman; Trousers Department 5; Shoes Blundstone. GIOVANNI: Shirt 1 Genito; Coat Diesel Black Gold; Jeans Levi’s. ALBERTO: Coat Alessandro dell’Acqua; Shirt Department 5; Jeans H&M.

Photographer ALESSANDRO LEVATI
From an idea of MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA
Hair GIOIA GREGUOLO
Make Up ELISA VOGESI
Make up artist’s assistant DAFNE FUNECK
Styled by MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA

Special thanks to FOOLICA

EVERYBODY WANTS LEVANTE

di Federico Leddalevante-2-1024x682

E’ iniziato il 2016, e per The Eyes Fashion è incominciata una nuova sfida. L’anno appena concluso è stato per noi un periodo di traguardi e di successi che ci ha portato grandi soddisfazioni.

La decisione di improntare la quattordicesima coverstory su un’artista musicale è stata estremamente spontanea, e di cuore. Da sempre grande ammiratore di Levante, alla mia proposta di dedicarle la prima cover del nuovo anno, ho solamente trovato enormi consensi.

Ma andiamo più nel dettaglio, chi è Levante? Nata in Sicilia, ma ormai Torinese dentro, Claudia Lagona (questo il suo vero nome), irrompe sulle scene musicali con la sua hit – manifesto generazionale ”Alfonso”, che le apre una finestra di rilevanza nazionale, permettendole di fare sentire la sua voce con ”Manuale Distruzione” suo primo disco che la porta in tour in tutta Italia e anche in supporto di iconici artisti quali Negramaro e Paolo Nutini. Dopo un piccolo periodo di pausa dalle scene, nel 2015 esce ”Abbi Cura Di Te”, album della sua consacrazione, che viene preceduto dal singolo ”Ciao Per Sempre”.

Lo strillo di copertina ”Everybody Wants Levante”, rappresenta a pieno il momento che sta vivendo Claudia, che si prepara a concludere il tour di ”Abbi Cura Di Te” con tre importanti live il 14 marzo all’Alcatraz di Milano, concludendo poi con una doppietta al CAP 10100 di Torino il 31 marzo, e 1 aprile. Milano e Torino: due città che hanno fortemente caratterizzato la vita e la carriera di un’artista che mi piace paragonare a un uragano. Levante è un uragano. Non si ferma mai, se ti travolge però, non ti distrugge, ma ti migliora. Alla fine questo è il potere della musica. Ma per davvero, eh.

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Ho avuto l’occasione di conoscerti poco prima dell’uscita del tuo primo disco, mentre adesso stai finalmente cogliendo i frutti di ”Abbi Cura Di Te”, tuo secondo lavoro. Era il 2013 e adesso è il 2016. Che cosa è cambiato nella tua vita, e nel modo di scrivere i tuoi pezzi?
Nello scrivere non è cambiato in realtà granché… Ho molte sfacettature, che mi piace mostrare in base a quello che voglio raccontare… Con ”Manuale Distruzione” ho sfogato tutta la mia rabbia adolescenziale, mentre invece questo album è una presa di coscienza dell’amore verso sé stessi, che mi permette di raccontare attraverso 12 tracce il desiderio e la voglia di essere felici.

Qual è la traccia del tuo ultimo disco alla quale sei più legata?
Non ho mai una traccia preferita, è sempre difficile, e sbagliato sceglierne una. Diciamo che ”Abbi Cura Di Te”, è sicuramente importante perché è quella che poi ha ispirato il disco, anche se alcune canzoni sono nate prima, come a esempio ”Finché Morte Non Ci Separi” che ho scritto insieme a ”Sbadiglio”, ma che era rimasta nascosta fino alla lavorazione del secondo album.

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A proposito di ”Finché morte non ci separi”, nel video c’è tua mamma!
Sì, in realtà non solo nel video, ma anche nella canzone. Come ti ho detto prima, era una canzone che ho scritto qualche tempo prima, ma che, parlando di mia madre, ero più restia a pubblicare. Poi però ci ho pensato e mi son detta: ”Sai che c’è? Perché non farla addirittura cantare? Alla fine parla di lei”. Avevo paura di come sarebbe andata, alla fine per lei era la prima volta in uno studio, infatti prima di registrare ho avuto un sacco di ripensamenti. Però alla fine è andata davvero bene e sono contenta di avere avuto questa idea. Questo brano è motivo di orgoglio per me. Cantare con il proprio genitore, a livello emotivo, è davvero una cosa forte.

Raccontami il tuo processo di scrittura. In che modo definisci le tracce che andranno a completare un disco? Nell’introduzione ti ho definita un uragano e per me sei così: non smetti mai di creare… Infatti, stai di sicuro scrivendo già il terzo disco…
Sì, lo sto già scrivendo! Non so quando uscirà, perché secondo me ”Abbi Cura Di Te”, merita di essere capito, e consumato. In questo momento, però sto scrivendo davvero tantissimo. E’ l’unica cosa che alla fine so fare veramente… Non so se la faccio bene, però è l’unica cosa che non ho mai smesso di fare… Dovrà pur significare qualcosa, no?

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Parlami di uno dei ultimi singoli ”Le Lacrime Non Macchiano”. Le cose che racconti nella canzone e più in generale nei tuoi testi, sono tutte cose che hai vissuto, oppure ti piace raccontare di altri?
Sono assolutamente tutte emozioni e fatti vissuti da me in prima persona. Ad esempio in ”Le Lacrime Non Macchiano”, racconto della storia che ho avuto con il mio ex fidanzato. Ricordo di aver lasciato casa sua, letteralmente con dei sacchi neri dell’immondizia con dentro tutte le mie cose, per andare incontro a un’altra persona che è poi quella che ho sposato.

Quindi ti sei sposata? Quando?
Sì! Mi sono sposata lo scorso settembre! Sono una persona però che è sempre stata molto riservata, quindi ho preferito non dichiararlo pubblicamente, anche perché è una cosa mia, e in ballo, ovviamente, c’è anche un’altra persona che è giusto proteggere.

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Com’è essere sposati?
E’ bello! Dipende dalla persona, ma credo che ti condizioni molto, soprattutto psicologicamente. Nel senso che ti viene da pensare: ”Oddio, e adesso? E’ per sempre?”. Ma alla fine se stai con la persona che ami per davvero, sei contento che esista il per sempre.

Concluderai il tour di questo disco con due esibizioni da urlo. La prima il 13 marzo all’Alcatraz di Milano, e poi il 31 al CAP 10100 di Torino! Come ti senti?
Sono molto emozionata. Sono due club veramente importanti. L’Alcatraz ha un palco veramente importante, e Torino è ormai la mia città. Sarà una festa, e saranno due show completamente diversi e unici tra di loro. Chi verrà vedrà!

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s Assistant ALESSANDRO VILLA
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
From an idea of MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA
Hair FILIPPO DEL BOCA
Make Up EMANUELA CARICATO
Styled by FEDERICO LEDDA, MARTINA MAI
Fashion collaborator LEVANTE
Production MARTINA MAI, FEDERICO LEDDA, ALESSANDRO LEVATI, STEFANIA GIUFFRE’
Location The Light Place (thelightplace.it <http://thelightplace.it> )
Special Thanks To Stefania Giuffrè, Nicola CaniLaura Magni @ annaBi & Laura Magni

EXCLUSIVE: THE DEREK ZOOLANDER’S BOOK

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Signore e signori, è con grande piacere e soddisfazione, che #THEEYESFASHION, pubblica in esclusiva gli inediti book super figosi dei modelli più belli belli belli belli in modo assurdo del pianeta: Derek Zoolander e Hansel.
Quindi, in attesa di febbraio e dell’uscita di Zoolander 2 nelle sale, gustatevi queste chicche.

Ah, e mi raccomando, se vi interessano per qualche sfilata, non esitate a contattare la loro booker!

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EXCLUSIVE: The HANSEL’S BOOK (ZOOLANDER)

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Signore e signori, è con grande piacere e soddisfazione, che #THEEYESFASHION, pubblica in esclusiva gli inediti book super figosi dei modelli più belli belli belli belli in modo assurdo del pianeta: Derek Zoolander e Hansel.
Quindi, in attesa di febbraio e dell’uscita di Zoolander 2 nelle sale, gustatevi queste chicche.

Ah, e mi raccomando, se vi interessano per qualche sfilata, non esitate a contattare la loro booker!

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UNAPOLOGETIC

Unapologetic

Etymology
un- +‎ apologetic

Adjective
Unapologetic ‎(comparative more unapologetic, superlative most unapologetic)

Not apologetic, especially when being apologetic would be appropriate.

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Photographer MARILU’ VENDITTI
From an idea of FILIPPO DEL BOCA, MARILU’ VENDITTI
Hair FILIPPO DEL BOCA
Make up ELISA VOGESI
Styled and total look by NUMERO 22
Model IULIIA @2MORROW MODEL
Graphic designer CRISTINA BIANCHI
Location VILLA CACCIA – ROMAGNANO SESIA (NO)

THE EYES FASHION 90’S PARTY – THE GALLERY

Here’s the coolest pictures of our 90’s party in Milan. Find more on our Facebook page. 

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Guest
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Vittoria Hyde
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Tommaso Paradiso (Thegiornalisti)
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(right) Federico Ledda djing with (left) model Alessandro Polastri
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Vittoria Hyde and friend
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Vittoria Hyde
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Dj Eros
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Photographer Giulio Cavicchini
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Vittoria Hyde
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(from left to right) Tommaso Paradiso (Thegiornalisti), Nicola Cani (Foolica Music), Martina Mai (The Eyes Fashion’s crew), Federico Ledda (The Eyes Fashion)

THE UPPERFECT CLASS

In un’epoca a metà tra i beautiful 70’s e gli indimenticabili 80’s, un’inedita e fantasiosa visione della Upper Class newyorkese. L’ispirazione del passato incontra l’attuale, mescolando mocassini e zeppe di pelo, pelliccia e Lurex. La collezione Peter Non spring summer 2016 é un’anteprima esclusiva per The Eyes Fashion.

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Photographer ALESSANDRO LEVATI
Photographer’s assistant GIULIO CAVICCHINI
From an idea of SILVIA MACCHIONI
Hair and Make Up LAURA MARTUCCI
Styled by SILVIA MACCHIONI
Fashion Editor FEDERICO LEDDA
Female Model Christine Tollefsen @ MAJOR MILANO
Male Model Alessandro Polastri
Location Showroom Bonomea

#ALBUMREVIEW – INTO THE DEEPEST SOUL OF ENYA

di Federico Ledda

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Enya è tornata, ed è più forte che mai. A sette anni di distanza dal suo ultimo lavoro (And winter came, 2008), Enya ritorna, e lo fa in grande stile, presentando al pubblico “Dark Sky Island“, un intimo e profondo racconto diviso tra stelle, pianeti e oceano, che la riconfermano come una delle massime esponenti della musica new age.
Il nuovo disco, che era in lavorazione da ormai il lontano 2012, tira in causa diversi temi trattati dall’artista nelle sue vecchie produzioni, percorrendo in 11 tracce altrettante fermate di un ideale traversata oceanica e spaziale che Enya ci racconta con quel tipo di magia che solo le sue tracce sanno creare. Dark sky Island prende spunto da Sark, isola del Canale rinominata proprio così  nel 2011, dopo essere stata eletta riserva naturale, e l’unica dove è possibile vedere il firmamento a occhio nudo.
DA ASCOLTARE: The Humming ; Echoes In Rain; Astra et Luna
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#STAYLILLY: Get the London look, dove tutto è cominciato

di Liliana Riva
foto di: Liliana's own iPhone

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Come anticipato nella puntata precedente, la sottoscritta ha lasciato la terra natia e gli spritz da milanese imbruttita al Radetzky per salpare alla volta del Regno Unito, patria della rivoluzione industriale di fine ‘700 e dell’earl grey tea, ma soprattutto d’illustrissime personalità dei tempi moderni quali Cara Delevingne, Vivienne Westwood e non ultimo quel grandissimo pezzo di manzo di David Beckham.

In particolare mi sono trasferita a Londra, L’ HONDON, “the big smoke” com’è notoriamente soprannominata questa fantastica città.

Come potreste intuire dal titolo, o magari no, questo terzo articolo per #theeyesfashion “da il La” ad una nuova rubrica intitolata “get the london look” in cui, di tanto in tanto, vi delizierò con racconti in diretta dalla city; perché ho sempre pensato che essere cretina fosse un talento che andava sfruttato in qualche modo. INFATTI ECCOMI QUA.

Ma andiamo al dunque darlings, perchè il topic di questo nuovo ed entusiasmante articolo sarà il seguente: Quanto acciderbolina si conciano strano in questa città?!

Bene. Partiamo dal presupposto che a Londra NON ESISTONO STILI. Mi spiego meglio; Se siete di Milano o comunque di qualsiasi città d’Italia noterete che a livello stilistico il popolo si divide in 3 grandi categorie:

Eliminando quelli che non si sanno vestire e gli zarri di Quarto Oggiaro perché vabbè non c è neanche da parlarne, quelli che vengono considerati vittime della MUOODA sono:

  1. I fashion blogger
  2. Gli hipster (risvoltino + camicia a quadri chiusa fino all’ultimo bottone + occhiali da demente)
  3. Le suore laiche (immancabile combo pantalone a zampa acqua in casa + scarpa ortopedica).

A LONDRA NO. Londra non ha uno stile. Il trend è non seguire un trend…oppure seguirli TUTTI, da cinquant’anni a questa parte, con un mix and match pazzesco.image2

Penserete voi “bhe che m****!”, e in effetti avete anche ragione MA amici, fidatevi, ci sono dei risvolti interessanti.

Parliamo di: trucco e parrucco

È mooolto molto molto frequente che in qualsiasi parte di Londra, dalla più posh alla più underground troviate donne di ogni genere ed età anagrafica dai capelli tinti con colori pazzi, ma mica un paio di ciocche rosa su un capello biondo perché (cito) “voglio fare quella avanguardista in Cattolica” MA VA.

I capelli diventano l’equivalente di una parrucca, l’influenza “My little pony” è qui e si fa sentire prepotentemente.

Vogliamo parlare della mamma in coda al super con i capelli fucsia fluo? Sei figa anche mentre compri i broccoli surgelati in offerta!

E la nonna di 80 anni con metà testa argento e metà testa arancione? Andiamo, la più giusta in town, soprattutto per halloween. image3

Oltre ai capelli ovviamente si parla anche di trucco. Avete presente quella bellezza naturale, acqua e sapone, la ragazza dalla porta accanto un po’ principessa Disney che ci piace tanto? Ecco, scordatevela.

I must have sono:

  • 10 kili di fondotinta
  • Ciglia finte che qua in UK sono come il pane proprio.
  • Countouring che Kim Kardashian spostati.
  • Illuminante catarifrangente, un faro nella notte se ti perdessi da qualche parte.

E così niente, si parte per nuove avventure, che so’ la coda in posta, la lezione in università, la spesa da “tutto 1pound”.

Per quanto riguarda il vestiario poi ce n è veramente per tutti i gusti.

Sparate un trend che andava negli ultimi anni a Milano e dintorni, QUA C’E’.

Il punkabbestia/emo degli anni 2009 che girava in colonne quando ancora le colonne erano considerate al pari del regno di mordor? CELO

La ragazza vestita da Barbie magia delle feste 1998? CELO

La pin-up anni ’50? CELO

La perfetta riproduzione di una Britney Spears che con serpente al collo canta “i’m a slave 4 you”? MA OVVIO CHE SI’

E onestamente io tutto ciò lo reputo una gran figata. Primo perché ti fa tornare alla memoria un sacco di vecchi trend che tu, schiava della moda già allora avevi rimosso dalla mente e ,secondo, perché qua c è una libertà d’espressione assurda.

Nessuno ti dirà mai che sei troppo stana, che con quei capelli sembri uscita da un Cosplay a Tokyo, o che con quel rossetto blu sembri deficiente. Ma cosa più importante: nessuno ti vieterà di andare in giro in pigiama.

CVD risvolti positivi, poi non venitemi a dire che non ve l’ avevo detto..
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WUNDER MRKT: THE NEW VERSION OF WONDERLAND

di Federico Ledda
foto di Alessandro Levati
With a special thanks to Paola Riviera, Costanza Prozzo, Donato Ambrogi

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Immaginate se ”Alice nel Paese delle Meraviglie”, fosse stato scritto adesso e che il paese delle meraviglie, anzi Wonderland (suona meglio), si trovasse a Milano? Più precisamente, in via Valtellina e fosse la struttura del Club Haus e de Le Cannibale e persino il loro cortile interno addobbati a festa?

wundermarket-6No, non sto degenerando, è accaduto veramente. Ieri. Grazie alla geniale idea di alcuni frequentatori della night life meneghina (tra cui la nostra amica Paola Riviera di New Girls) che hanno deciso di fondere il meglio che Milano ha da offrire in una cosa sola.

Il Wunder Mrkt non è un mercatino vintage, ne un negozio di dischi, e tanto meno un posto dove fare ape (come direbbe il classico milanesotto con le Clarks e il risvolto con le caviglie scoperte a novembre) E’ TUTTO QUESTO! 

Immaginate un posto con esposti i vestiti e gli oggetti più cool che mai potranno entrare a casa vostra e/o nel vostro armadio, con i ragazzi di Rainbowhair Milano pronti a occuparsi dei vostri capelli e con dei dj set dal vivo. Il tutto bagnato da dell’ottimo vino.

Tranquilli. Non è un sogno. Tornerà reale. Il posto è lo stesso, ma la data è quella del 20 dicembre.

SEE YOU THERE. 

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SAVE THE DATE: 20/11/15 – THE EYES FASHION PARTY TALES CHAPTER ONE: 90’S HIP HOP SCENE

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THE EYES FASHION PARTY TALES: un divertente viaggio attraverso eventi a tema, per rivivere alcuni periodi storici che hanno particolarmente caratterizzato la moda e la musica così come la conosciamo oggi.

CHAPTER ONE: 90’s Hip Hop scene.
Preparati ad indossare la tua salopette di jeans, la collana d’oro finto che pesa meno di un grammo, lo snapback,la felpa della Champion e le Buffalo ai piedi: il 20 si ritorna indietro nel tempo.

Music selecta by:

THE WATZMANNS (Vittoria Hyde and Federico Ledda)

DJ EROS

ZIMEN

DRESS CODE: 90’s HIP HOP PARTY ANIMALS

FREE ENTRY

YEEZY SEASON ONE – THE ITALIAN LAUNCH

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Siamo stati al lancio italiano dell’essenziale e atemporale prima stagione di YEEZY, la collezione creata dall’iconico Rapper Kanye West per Adidas Originals, e in vendita in esclusiva italiana da Antonioli.

Descritta da West come la prima collection “basata sulle soluzioni”, la serie di pezzi è scandita dal ritmo frenetico della vita contemporanea. Il rapper su questo non ha dubbi: “Gli abiti non possono essere la vita, voglio dei vestiti che aiutino a vivere”. L’obiettivo che Kanye West si è dato con tale progetto è quello di sollevare ognuno di noi dallo stress quotidiano. L’ambiziosa operazione è passata attraverso la creazione di una serie di elementi essenziali, di alta qualità ma combinabili all’infinito come dei mattoncini Lego. Pezzi insomma da indossare dalla palestra all’ufficio, dal meeting di lavoro alla trasferta in aeroporto. “Volevo qualcosa che mi facesse sentire a New York, Parigi, Tokyo
ma anche a Santa Barbara e Chicago”, conclude Kanye West.

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